L’analisi tattica di Fiorentina Milan

Giovanni Bazzano 25 agosto 2015 0 1.105 Visite Totali
L’analisi tattica di Fiorentina Milan

Inizia con una sconfitta il campionato del Milan. Sconfitta purtroppo meritata che apre diversi dibattiti, tra cui quello del centrocampo. Per prima cosa urge dire che quando i ritmi si alzano il Milan è una squadra troppo pressabile. Sousa ha piazzato Bernardeschi su De Jong, e l’olandese di spalle non riceve e non va incontro. Anche le nostre mezzali, seppur tecnicamente valide, hanno molta difficoltà in fase di costruzione e raramente venivano incontro a prendersi la palla. Così facendo i centrali erano costretti a scaricare palle non facilmente gestibili in fascia o a verticalizzare forzatamente sulle punte. Questo è il limite principale del Milan da ormai diverso tempo e il mercato fatto, seppur corposo, non ha risolto questa lacuna. Negli ultimi 3 anni il Milan ha macinato gioco e punti in due sole due occasioni, precisamente due gironi di ritorno. Il ritorno della stagione 2012/13 e il ritorno della stagione 2013/14. Nel primo caso, l’infortunio di De Jong costrinse Allegri a spostare Montolivo davanti alla difesa, e da gennaio in poi il Milan, con un 4-3-3 molto leggibile quanto efficace, raccolse i punti necessari per qualificarsi ai preliminari di Champions. Nel secondo caso invece, con in panchina Clarence Seedorf, si scelse di mettere in soffitta il centrocampo a 3 e valorizzare de Jong in un centrocampo a 2, con Poli e Montolivo che si alternavano al suo fianco. Anche in quel caso il Milan fece un buon girone di ritorno (35 punti) pur non qualificandosi per l’europa. Sarà una coincidenza, oppure no, ma il Milan non ha mai reso con De Jong davanti alla difesa in un centrocampo a 3. Il Milan comunque, ha problemi anche di natura fisica, perché quando si trova in difficoltà ed è costretto a “giocarla lunga” non può far affidamento sui centimetri del centrocampo (su 3 giocatori nessuno supera l’1e80) ed è costretto perennemente a giocarla su Antonelli, che è il miglior saltatore se non consideriamo i 2 centrali. Con tutte queste difficoltà tecniche e fisiche l’uscita della palla è davvero complicata per i Rossoneri. Il mercato è ancora aperto, sta alla società scegliere come agire: Investire su una mezzala di livello oppure su un regista. Entrambi sarebbe l’ideale ma a questo punto è utopistico pensare a una rivoluzione totale in mediana.