Intervista con Ciccio Millesi. L’ex capitano dell’Avellino si racconta e vede il Milan in Champions.

Giandomenico Sica 25 aprile 2019 0 621 Visite Totali
Intervista con Ciccio Millesi. L’ex capitano dell’Avellino si racconta e vede il Milan in Champions.

Catania – Quando Francesco “Ciccio” Millesi toccava il pallone era poesia mista a fantasia. All’indomani della scialba prestazione del Milan contro la Lazio nella Semifinale di Coppa Italia forse un Ciccio Millesi in campo per i rossoneri avrebbe acceso la luce. Quella stessa luce che ha brillato soprattutto al “Partenio” di Avellino dove Ciccio ha trascorso 8 stagioni da protagonista e da capitano degli irpini. Un ricordo indelebile di quegli anni ci sarà. Quale conservi gelosamente? << Avellino è sicuramente la tappa più importante ed indimenticabile della mia carriera. Anni meravigliosi suggellati dalla vittoria nella finale play off contro il Napoli in un “Partenio” tutto esaurito che ribolliva di passione”. Possiamo dire che Millesi quel pomeriggio di Giugno 2004 battè il Pampa Sosa. << Abbiamo vinto 2-1 e regalato una gioia incredibile alla nostra gente. Poi battere quel Napoli rimarrà nella storia>>. In Irpinia l’anno precedente hai avuto anche come allenatore Zdeněk Zeman, un pensiero sul boemo. << Per me era un idolo ed ho imparato tanto da lui>>. Da Avellino per spiccare il volo verso Roma. Poi cosa successe? << Era quasi fatta per la firma con la Roma di Spalletti e Pradè. L’Avellino però non riuscì a rimpiazzarmi e la trattativa saltò. Peccato>>. La Serie A tu l’hai assaporata nella tua città ma nessuno è quasi mai profeta in patria. << Hai detto bene. Nessuno lo è mai in patria. Vedi Quagliarella a Napoli e lo stesso Insigne. Catania è una piazza favolosa ed unica e per me è stato un sogno giocare con quella maglia in A, ma qualcosa non ha girato per il verso giusto>>. Ai tempi dell’Igea Virtus, allenata dal grande Gaetano Auteri, tu eri compagno di stanza di Fabio Caserta che ha strabiliato tutti vincendo un grande campionato con la Juve Stabia e del quale si dice un gran bene. << Fabio è come un fratello ed è un grande allenatore dal futuro assicurato. La Juve Stabia ha un organico molto forte ma la sua mano e le sue idee hanno fatto la differenza>>. Da un calabrese di Melito Porto Salvo ad uno di Corigliano. Gattuso in queste ore è in discussione. Cosa ne pensi del mister e di questo momento dei rossoneri. << Rino Gattuso da calciatore era un esempio per tutti. Anche se abbiamo caratteristiche diverse io l’ho sempre ammirato. Lui era un anima per tutta la squadra, un trascinatore. Da allenatore sta dimostrando adesso le sue capacità e per chi sta fuori è tutto più facile. Perdere la Semifinale è stata una bella batosta, ma credo che alla fine il Milan ce la farà a conquistare la Champions League>>. Ciccio tu stai per diventare allenatore e voglio farti un’ultima domanda. Secondo te in Italia potrà mai esserci un modello vincente e giovane come l’Ajax. << Non credo proprio che potremo costruire un modello tipo Ajax. Ci sono dei buoni settori giovanili come l’Atalanta ma la mentalità italiana è diversa. Si cerca subito di vincere e poi non si vince nemmeno. La nostra età media è di 27 anni mentre quella dei lancieri di 23. Sono mentalità lontanissime tra loro, ma speriamo che qualcosa cambi in meglio e che ci sia più spazio per chi ha i numeri per giocare a calcio>>.