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Analisi tattica: AAA cercasi personalità

Giovanni Bazzano 18 marzo 2015 0 6.625 Visite Totali
Analisi tattica: AAA cercasi personalità

Sembra strano, quasi assurdo, ma a Firenze il Milan regala una prestazione dignitosa. Almeno fino al gol di Destro. Paradossi del calcio, e del Milan. Del Milan di Inzaghi per essere precisi. Sarebbe strano, forse assurdo, se non fosse che il Milan in questa stagione ha già perso ben 21 punti da situazioni di vantaggio. E chissà quanti ancora ne perderà. A questa curiosa statistica andrebbe accompagnata quella sulla supremazia territoriale. Supremazia che crolla una volta che la squadra passa in vantaggio. Inzaghi infatti focalizza il suo gioco sulle ripartenze, ma in base al risultato sceglie inconsciamente in quale zona di campo attuarle. Se la squadra è in vantaggio punta a chiudere le partite con un contropiede, ma tra recuperare la palla nella trequarti avversaria e recuperarla nei pressi della propria area c’è tutta la differenza del mondo. Questo avviene perché il Milan abbassa in maniera esagerata il proprio baricentro.

Nel primo tempo la Fiorentina ci capisce poco o nulla. Sbaglia completamente i tempi del pressing e solo gli errori di Menez e Honda, quasi a tu per tu con Neto, lasciano i viola sul pari. Nonostante questo è proprio la squadra di Montella ad andare più vicina al vantaggio. Con un traversa presa di testa da Basanta, che saltava in semilibertà su un calcio piazzato. Nessuna novità, insomma. E i due gol presi nel finale non fanno certo eccezione.

Inzaghi fin dai tempi delle giovanili rossonere ha sempre prediletto il 4-3-3. Modulo che sembra conoscere alla perfezione e in cui si rifugia per provare a ritrovare delle sicurezze. Il problema è che Pippo mette il modulo davanti ai suoi giocatori, facendo spesso giocare alcuni di loro fuori ruolo. Se é vero che un buon allenatore adatta il modulo in base ai giocatori che possiede, allora Inzaghi è bocciato in partenza. Comunque sia, il problema più grave e preoccupante è la personalità della squadra. Una squadra piena di paure e insicurezze, che non trova conforto nemmeno nel vantaggio del risultato. La promessa di inizio stagione, secondo cui avremmo visto un Milan affamato e mai vinto per voglia, è andata persa. Così come la stagione stessa.